Valli di Comacchio e Delta del Po - Ferrara

Valli di Comacchio - Itinerari cicloturistici - Ferrara

Le Valli di Comacchio

Comacchio, "capitale" del Delta

Le origini di questa bellissima città si perdono nel tempo, probabilmente risalgono alla nascita della cristianità. E' nota anche come “piccola Venezia”.

Gli scavi archeologici fatti nella zona fanno ipotizzare che Comacchio sia stato un insediamento di abitanti provenienti dalla vicina etrusca Spina, scomparsa nel III secolo a.C.

Al 715 o 730 d.C risale il primo documento certo della sua esistenza già in epoca remota: stabilisce i tributi dovuti dai comacchiesi ai lombardi per il trasporto e la vendita del sale. Le sue saline e le valli da pesca la resero oggetto del contendere fra Ferrara, Venezia e Ravenna. Dopo essere stata libero comune, passò agli Estensi prima ed allo Stato Pontificio poi. Quest'ultimo le diede l'attuale volto.

È una città lagunare, sorge su 13 isole congiunte da numerosi ponti. Sicuramente il più noto di essi è il Trepponti, un'opera del seicento di indiscutibile suggestione. È costituito da cinque grandi archi che si aprono su canali e sono sostenuti da pilastri uniti a volta. In periodo estivo quel monumento diviene magnifica scenografia per sfilate di moda. L'intero centro, a ferragosto, ospita l'anteprima del Buskers Festival.

Camminare lungo i canali di S.Pietro, del Rosario e del Carmine permette di scoprire le innumerevoli immagini sacre che ornano le facciate delle case dei pescatori. Le genti comacchiesi, dal dialetto caratteristico, mostrano tratti somatici unici. Questo rende ancor più misteriosa l'origine di quella popolazione.

La cattedrale dedicata a S.Cassiano è del 708; demolita a metà del seicento fu ricostruita nel '700. Il suo campanile è del 1740.

Il museo della nave romana, ospitato a Palazzo Bellini ed aperto tutto l'anno, espone lo scafo di una nave romana rinvenuta nel 1981 presso Comacchio con tutto il suo contenuto fatto da oggetti di uso quotidiano e carico commerciale. Pescatori accompagnano i turisti lungo i canali sulle caratteristiche barche a fondo piatto.

Nella Manifattura dei Marinati c'è molta storia della loro vita. In autunno nella “sala dei fuochi” il visitatore può osservare il ciclo di marinatura del pesce anche attraverso proiezione di filmati.

La gastronomia è raffinata: ha saputo raccogliere e sintetizzare in piatti dal sapore unico le antiche esperienze; la polenta accompagna sempre l'anguilla indipendentemente dalla stagione; il pesce dell'Adriatico è sulle tavole; i proverbiali cappellacci con ripieno di zucca danno piacere alla vita.

Renata di Francia, venuta in sposa ad Ercole II, portò il vitigno della Cote d'Or borgognona. I vini delle sabbie hanno ottenuto la d.o.c.; le verdure sono ingredienti importanti in molti piatti come l'antico “anguilla con la verza”.

Il rassicurante “sapore” dell'arte di arrangiarsi dei comacchiesi, passa anche attraverso l'artigianato; sono in vendita bellissimi oggetti di paglia intrecciata.

La nascita in questi luoghi, a Goro, di Maria Ilva Biolcati, la nostra Milva, può non essere un fatto casuale.

Comacchio - Ferrara
Comacchio - La piccola Venezia

Le valli

Nelle zone umide, che sono territori nei quali gli specchi d'acqua possono essere permanenti o temporanei, le valli rimaste tali dopo le grandi opere di bonifica, hanno valore naturalistico ed antropologico enorme. Nel 1999 l'Unesco ha dichiarato l'intero delta del Po Patrimonio dell'Umanità.

Partendo dal confine con la regione Veneto a nord, le valli del territorio ferrarese si dispiegano verso sud sino alla provincia di Ravenna.

I cordoni di dune sono segni tangibili dell'avanzamento della costa avvenuto nei secoli.

La Sacca di Goro è compresa fra le foci del Po di Volano e di Goro, è contigua al Bosco della Mesola e separata dal mare dallo Scanno di Goro, un cordone dunoso in continua evoluzione.

Il suggestivo faro di Gorino limita l'omonima valle che oggi è oasi di protezione faunistica. La presenza di aironi, tarabusini, folaghe e gallinelle d'acqua, insieme con molte varietà di pesce, racconta l'unicità di queste valli.

In prossimità del Lido di Volano si dischiudono gioielli come la Valle Porticino e l'insieme delle Valli Bertuzzi. Anche qua gli affioramenti delle antiche dune ricordano l'avanzamento della linea di costa.

Il Lago delle Nazioni (ex valle di Volano) è uno specchio d'acqua artificiale ricavato da scavi nell'ex valle di Volano, d'estate è molto frequentato da praticanti lo sport velico.

Numerosi percorsi ciclabili permettono di visitare in sicurezza l'intero territorio vallivo con sconfinamenti nel Veneto ed in Romagna. Particolarmente interessante e suggestivo è il percorso di 120 chilometri Destra Po che partendo da Goro, attraversa Ferrara e raggiunge Stellata posta all'estremo lembo occidentale della provincia; là dove sulla riva del grande fiume appare la Rocca Possente edificata nell'anno 1000.

La destra del Po
La destra Po

La Rocca di Stellata
La Rocca Possente di Stellata

Valli di Comacchio

Le bonifiche hanno ridotto le dimensioni del complesso vallivo di Comacchio, che rimane comunque l'estensione più importante del litorale.

Nel comprensorio si incontra la valle Fossa di Porto, fantastico luogo per birdwatching e riprese cine-fotografiche.

I cordoni dunosi, i dossi e gli argini artificiali delimitano spazi di acqua dolce e salmastra favorendo la presenza di specie ittiche, di avifauna e di vegetazione diverse. In questi luoghi fanno la loro comparsa il falco di palude ed il chiurlo.

Spettacolare è l'insieme di cordoni dunosi di epoca etrusca di Boscoforte. Questo costituisce una sorta di penisola ornata da giuncheti e tamerici che, dalla provincia di Ravenna, si protende per sei chilometri verso nord. Qua vi svernano numerosissimi uccelli di valle; le coppie di volpoca si riproducono sfruttando le tane dei conigli selvatici.

Valli interne

Le zone umide interne di maggior interesse sono le casse di espansione di Campotto e Vallesanta, ultimi lembi delle valli medioevali poste alla confluenza dei torrenti Idice e Sillaro con il Reno.

Queste raccolgono le acque di piena dei fiumi per utilizzarle nell'irrigazione o riversarle successivamente negli stessi fiumi.

È possibile vedere una garzaia di grandi dimensioni nella quale, fra rami di salici, olmi e frassini, si contano centinaia di nidi di airone.

Belle a vedersi sono le ninfee bianche e gialle che ospitano il mignattino; il giglio d'acqua, il giunco fiorito e le genziane d'acqua si palesano al visitatore che può liberamente camminare lungo i sentieri interni. Curiosità desta una pianta carnivora che cattura insetti e piccoli animaletti acquatici.

Altre valli risparmiate dalla bonifica sono le Anse vallive di Ostellato. Le acque sono dolci, i trampolieri, i rapaci sono abituali abitanti dell'oasi che offre al visitatore un'area attrezzata per pesca sportiva, picnic, birdwatching, escursioni guidate. È possibile noleggiare biciclette.

Percorsi cicloturistici nel Parco del Delta del Po e nelle Valli di Comacchio

Percorsi cicloturistici nel Parco del Delta del Po e nelle Valli di Comacchio Percorsi cicloturistici nel Parco del Delta del Po e nelle Valli di Comacchio
Dall'Abbazia di Pomposa a Porto Garibaldi Da Comacchio alle Valli

Percorsi cicloturistici nel Parco del Delta del Po e nelle Valli di Comacchio
Dall'Abbazia di Pomposa al Faro di Gorino Ferrarese

Ad Ostellato il museo del territorio mostra l'evoluzione della terra e dell'uomo nella Pianura Padana. Sono possibile escursioni in valle con motonave.

Durante la visita l'attenzione sarà sicuramente attirata dai casoni da pesca. Costruiti con canne ed erbe palustri fino ad un passato non troppo lontano. Erano stazioni di pesca occupate dal vallante che vi risiedeva oppure erano stazioni di appostamento delle guardie vallive che impedivano la pesca ai poverissimi fiocinini, ladri di pesce che usavano la fiocina.

Racconti di scontri fra fiocinini e guardie vallive sono raccolti in testi di storia locale. Si vedono anche i “lavorieri ”, originalissime strutture a forma di freccia che permettono una pesca selettiva delle anguille. Originariamente erano di canna, ora sono di cemento e metallo.

Lo splendido ambiente vallivo è stato scenografia di importanti film, da La donna del fiume di Mario Soldati, Gente del Po di Michelangelo Antonioni a L'Agnese va a morire di Giuliano Montaldo, solo per citarne qualcuno.